Il deposito e il focolare. Ma che sarà mai ?????
Tra le numerose difficoltà del francese primeggia indubbiamente la pronuncia. Dalla "erre", anche se vi ho già svelato il segreto per pronunciarla alla perfezione, alle nasali, alle finali sonore o mute.
Per la pronuncia delle finali, esistono due regole importanti (ma non le uniche purtroppo :-(( ): la regola di DEPOSITO e di FOCOLARE. Cosa sarà mai ?
La regola di DEPOSITO dice che le consonanti che compongono questa parola, vale a dire la d, p, s, t oltre alla x non si pronunciano quando si trovano a fine parola. Per esempio froid (fruà), chaud (sciò), trop (trò), frais (frè), pret (prè), beaux (bò). Ci sono ovviamente delle eccezioni, (possono mai mancare ?), ma tralasciamole per ora.
La regola di FOCOLARE enuncia che le consonanti che compongono la parola, cioè la f, c, l, r, si pronunciano a fine parola. Per esempio actif (aktif), lac (lak), col (kol), hiver (iver). Anche in questo caso esistono delle eccezioni.
Una cattiva applicazione di queste regole può generare gaffe.
Negli aggettivi che terminano per consonante, la pronuncia errata di una finale può creare imbarazzo. Per esempio se pronunciamo la consonante finale (di deposito) di un aggettivo maschile, rendiamo quella parola femminile. Se dico : "Mon mari est blond", e pronuncio la "d" che in virtù della regola di deposito è muta, attribuirò a mio marito caratteristiche femminili. La pronuncia "blond" corrisponde in effetti all'aggettivo femminile "Blonde".
Un altro errore frequente riguarda la pronuncia degli avverbi che terminano in -ent. Molto spesso sono costretta a sentire la "t" che deve essere sempre muta a fine parola. Fa parte di deposito.
Questi ed altri errori fanno sì che quando li pronunciamo, i nostri interlocutori francofoni indovinano subito la nostra origine, tacciandoci di "ritals", termine un po' spregiativo usato per indicare gli italiani all'estero.
La parola d'ordine è quindi : "Fare attenzione alla pronuncia!" |